I pericoli del Dark Web sono connessi alla presenza di malware, che per fortuna vengono riconosciuti dai moderni antivirus. Un altro pericolo riguarda il monitoraggio delle forze dell’ordine, che potrebbe scambiare una semplice visita nei siti del dark web per qualcosa di differente. Infine, molti dei servizi e dei prodotti acquistabili nel Dark Web sono delle vere e proprie truffe.
Un capitolo gravoso è dedicato alla pedopornografia. Perché nel dark web trovano posto anche video pornografici con bambini e adolescenti: vittime ignare. Nel 2014 “Sleeping dogs”, la prima indagine condotta su Tor dalla Polizia Postale coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto Eugenio Albamonte, ha portato all’arresto di dieci italiani: professionisti, operai, impiegati di banca, di età compresa tra i 24 e i 63 anni, alcuni sposati, alcuni con figli. Avevano scattato e postato nei forum del dark web fotografie con tre minorenni, il più piccolo dei quali, all’epoca dei fatti, aveva soli tre anni. Pochi mesi dopo sono stati scoperti trenta gruppi di pedofili. “È come subire delle radiazioni – ha raccontato uno dei cento poliziotti della Postale infiltrati su Tor -, percepisci solo il grande schifo“.