A differenza di quanto succede nel caso del deep web, al dark web si arriva solo tramite specifici software che consentono agli utenti la navigazione anonima, cioè di proteggere tanto la propria identità quanto la privacy in termini di siti cronologia delle pagine visitate. Digitando un qualunque dominio .onion nella barra degli indirizzi di un normale browser (Google Chrome, Safari o Firefox), il sito corrispondente non risulterà raggiungibile. Il software più conosciuto per accedere al dark web è Tor: si presenta come un browser, che possiamo scaricare gratuitamente, e utilizzare per surfare sui siti di tutti i giorni, tutelando la nostra riservatezza. Come fa la maggior parte degli utenti Tor: oggi si contano oltre tre milioni di download e tra le persone che lo usano ci sono molti attivisti, o chi vive in paesi sotto regimi autoritari che così aggira filtri e censura. In passato la Turchia, ad esempio, ha bloccato Youtube e Twitter, ma utilizzando un browser come Tor era comunque possibile accedere ad entrambi. Tor può essere sfruttato anche per visitare i domini .onion, il Dark Web appunto. Una volta aperto il browser, si immette l’indirizzo nell’apposita casella di testo. Tuttavia, è bene tener presente che gli indirizzi dei siti .onion cambiano molto spesso e non è detto che domani ci sarà ciò che c’era ieri.